di Cristiano Toni

Seconda Parte: Google Pinguino
 

PinguinoDopo aver parlato di Panda oggi è la volta dei Pinguini. L’algoritmo è stato lanciato ad aprile 2012 con l’obiettivo di penalizzare i siti che utilizzano link innaturali al fine di ottenere un vantaggio nel posizionamento dei risultati di Google.

 

Se quindi la lente di ingrandimento di Penguin è sui link innaturali, ci sono anche altri fattori che possono porre un sito sotto una cattiva luce (agli occhi di Penguin) ad esempio tutti le tecniche di webspam, dalle keyword stuffing agli schemi di link utilizzate al fine di aumentare la visibilità dei siti sui motori di ricerca. I link, tuttavia, rimangono l’aspetto più importante nella valutazione di Penguin. L’articolo che vi segnalavo nel mio precedente post fa un paragone che ritengo molto pertinente per spiegare l’importanza dei link: un collegamento è come un voto (o un “like” parafrasando Facebook) per il vostro sito. Se un sito autorevole, infatti, linka al vostro sito questo collegamento è interpretato da Google come un voto di fiducia per il vostro sito. Se invece è un sito sconosciuto che linka al vostro sito allora il peso di questo voto avrà poca importanza e comunque molto minore di quello proveniente da un sito autorevole. Eppure ottenere un gran numero di questi piccoli voti può fare la differenza. Questo è il motivo per cui, in passato (probabilmente ancora), i SEO specialist cercavano di ottenere il maggior numero possibile di collegamenti da ogni possibile fonte.

 

Un altro fattore estremamente importante per gli algoritmi di Google è il testo di ancoraggio (Anchor Text). L’Anchor Text è un testo che contiene un collegamento a un’altra pagina, questi testi sono considerati dai motori di ricerca come delle vere e proprie parole chiave. Facciamo un esempio: se in uno o più articoli o contenuti digitali si trovano collegamenti a questo blog e il testo di ancoraggio scelto è “Social Media Marketing Blog” questa definizione è un suggerimento per Google che gli utenti alla ricerca di “Social Media Marketing Blog ” probabilmente vogliono vedere siti come blog.freedatalabs.com nei loro risultati di ricerca.

 

Come forse avrete intuito o già iniziato a pensare questa regola può essere soggetta a manipolazioni e distorsioni. In passato, uno dei modi utilizzati per ingannare l’algoritmo era di creare un gruppo di self made link ed utilizzare in questi link degli Anchor Text che contenevano frasi utili al posizionamento dei siti. Quello che gli esperti di SEO hanno scoperto è che la creazione di un gran numero di link provenienti da siti di bassa qualità era abbastanza efficace in termini di posizionamento sui motori di ricerca e quindi hanno iniziato a creare collegamenti da siti facili da raggiungere come elenchi di directory, articoli self made e link sui commenti e messaggi dei forum.

 

Pur non sapendo con precisione quali fattori l’algoritmo Penguin analizza, è noto che proprio questo tipo di legami a bassa qualità è ciò che l’algoritmo sta tentando di rilevare. Come per Panda, Google ha più volte ribadito che anche Penguin è un algoritmo per tutto il sito e non per il singolo contenuto, quindi qualora Penguin determinasse che un gran numero di link del vostro sito sono inaffidabili questo ridurrebbe la fiducia di Google per tutto il sito e penalizzerebbe il posizionamento dei suoi contenuti sui motori di ricerca.

 

Concludo tracciando un parallelo con Google Panda: mentre l’obiettivo di Panda è di identificare i siti con contenuti di qualità, non duplicati e ben considerati dai visitatori, Penguin cerca di penalizzare tutti quei siti che hanno utilizzato strategie di SEO estreme e distorte per scalare il posizionamento sui motori di ricerca.

 

In sintesi: Pinguino = Fiducia

 

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